A. Ferraresi: FISIOLOGIA DELL'ALIMENTAZIONE
INDICE

Capitolo 5 - Vitamine

  • Generalità
  • Classificazione
  • Vitamine idrosolubili
  • Vitamine liposolubili

  • Generalità

    Già nel XVIII e nel XIX secolo si era notato che alcune patologie erano correlate con carenze alimentari, e si era ipotizzata l'esistenza di sostanze che dovevano essere presenti nella dieta. Il termine "vitamina" fu coniato da C. Funk, che nel 1911 isolò la vitamina B1; pensando che tutte le sostanze in questione dovessero avere una analoga struttura chimica, egli intendeva indicare con questa parola le "amine della vita".

    I realtà, sotto questo nome vengono raggruppate diverse sostanze, notevolmente eterogenee, che hanno in comune due caratteristiche: esse sono essenziali per la vita, e non possono essere sintetizzate dal nostro organismo. Per questa ragione, pur non avendo ne' un ruolo plastico ne' un ruolo energetico, devono essere assunte in quantità sufficiente con la dieta.

    La funzione delle vitamine è molto varia: alcune sono implicate nel funzionamento di sistemi enzimatici cellulari, e di conseguenza la loro carenza interessa praticamente tutte le cellule dell'organismo; altre hanno funzioni essenziali in sistemi molto più specifici, e la loro carenza interessa esclusivamente i sistemi in questione. In relazione a questa differenza, la sintomatologia legata alla carenza di una determinata vitamina può essere molto aspecifica o molto specifica.

    Anche la diffusione in natura delle vitamine è quanto mai varia: alcune vitamine sono presenti in una enorme quantità di alimenti, e quindi è molto raro osservare patologie legate alla loro carenza. Altre vitamine sono invece presenti solo in un numero limitato di alimenti, per cui è più probabile che il loro apporto dietetico sia insufficiente, specie nel caso di alimentazione particolarmente squilibrata. E' importante considerare che varie vitamine vengono sintetizzate dalla flora batterica normalmente presente nel nostro intestino; nella maggior parte dei casi viene sintetizzata una quantità modesta di sostanza, ma in qualche caso (ad es. la vitamina K) una parte consistente del nostro fabbisogno è fornita proprio da questa fonte endogena. Questo fatto va tenuto presente nel caso di pesanti terapie antibiotiche o di patologie intestinali; infatti, l'alterazione della flora batterica che si ha in questi casi può portare ad una carenza delle vitamine in questione.

    Molte vitamine, infine, vengono degradate dal calore, dalla luce o da altri fattori. Di conseguenza, la cottura o la conservazione possono distruggere una parte più o meno consistente delle vitamine contenute negli alimenti.

    Classificazione

    Le vitamine vengono divise in due classi: le idrosolubili e le liposolubili. Le vitamine idrosolubili, come dice il nome, sono sostanze solubili nell'acqua, e sono quindi associate alle componenti acquose, glucidiche o proteiche degli alimenti. Al contrario, le vitamine liposolubili, essendo sostanze idrofobe, sono associate alla componente lipidica degli alimenti. Va notato che una troppo radicale eliminazione dei lipidi dall'alimentazione, tipica di diete ipocaloriche mal bilanciate, espone al rischio di un insufficiente apporto di vitamine di questa seconda categoria. Una importante differenza tra le due classi di vitamine è che le idrosolubili non vengono praticamente immagazzinate nel nostro organismo, mentre le liposolubili possono essere immagazzinate (soprattutto nel fegato) in quantità più o meno cospicue. La conseguenza di tale capacità di creare riserve è che la carenza di vitamine liposolubili può essere tollerata per un certo periodo di tempo, ma al tempo stesso sono possibili fenomeni di iperdosaggio che invece non sono possibili con le vitamine idrosolubili.

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    Vitamine idrosolubili
    Vitamina B1 (tiamina)
    Diffusione: vegetali, soprattutto cereali; lievito di birra; piccole quantità nelle carni e nel latte; la flora batterica ne sintetizza una modesta quantità.
    Funzione: non esattamente conosciuta. La carenza provoca accumulo di acido piruvico a livello del sistema nervoso; il quadro clinico può comprendere sintomatologie a carico dell'apparato digerente (anoressia, vomito, dolori) del sistema nervoso (polinevrite, alterazioni mentali) e del cuore (cardiopatia).
    Note: è instabile all'azione del calore. La dose consigliata è di 1 - 1,4 mg al giorno.
    Vitamina B2 (riboflavina)
    Diffusione: è presente praticamente in tutti gli alimenti; ne sono particolarmente ricchi fegato, cuore, uova, latte e lieviti; la flora batterica ne sintetizza una modesta quantità.
    Funzione: non esattamente conosciuta. La carenza provoca accumulo di sostanze intermedie del metabolismo; il quadro clinico comprende stomatite, infiammazione della lingua e dermatite seborroica del solco naso-labiale.
    Note: è stabile all'azione del calore, ma viene degradata dalla luce. La dose consigliata è di 1,3 - 1,7 mg al giorno.
    Vitamina B6 (piridossina, piridossale, piridossamina)
    Diffusione: è presente praticamente in tutti gli alimenti; ne sono particolarmente ricchi le carni di maiale e di agnello, i legumi, il riso, le patate, le banane, il fegato, il tuorlo d'uovo e molti pesci.
    Funzione: partecipa a tutte le reazioni che interessano il gruppo aminico e quello carbossilico degli aminoacidi. La carenza (rara, data la diffusione della vitamina) determina naturalmente una profonda alterazione del metabolismo degli aminoacidi, e provoca lesioni cutanee attorno agli occhi, al naso e alla bocca, nonché alterazioni del sistema nervoso (convulsioni).
    Note: è abbastanza resistente sia al calore che alla luce. La dose consigliata è di 2 - 2,2 mg al giorno.
    Vitamina B12 (cobalamina)
    Diffusione: è presente solo in alimenti di origine animale: fegato, latte, uova, estratti di carne; la flora batterica ne sintetizza una modesta quantità, ma non è certo che possa venire assorbita: per essere assorbita richiede infatti la presenza del "fattore antianemico intrinseco" secreto a livello dello stomaco.
    Funzione: partecipa alla sintesi degli acidi nucleici. La carenza si manifesta soprattutto con anemia.
    Note: è stabile al calore. La dose consigliata è di 4 µg al giorno.
    Acidi folici
    Diffusione: sono largamente diffusi in natura, soprattutto in legumi verdi, ortaggi, fegato, latte, uova, lieviti; la flora batterica ne sintetizza una modesta quantità.
    Funzione: partecipano alla sintesi degli acidi nucleici. La carenza (rara) si manifesta soprattutto con anemia.
    Note: sono sensibili sia al calore che alla luce. Vengono immagazzinati in piccola quantità nel fegato. La dose consigliata è di 0,4 mg al giorno.
    Acido pantotenico
    Diffusione: è presente praticamente ovunque.
    Funzione: è un costituente del coenzima A; in soggetti volontari deprivati sperimentalmente si sono manifestati crampi muscolari, disturbi gastroenterici, ipotensione, incoordinazione motoria, cefalea; l'unica forma di carenza segnalata è la "sindrome dei piedi bruciati".
    Note: è abbastanza stabile al calore. La dose consigliata è di 10 mg al giorno.
    Vitamina C (acido ascorbico)
    Diffusione: è presente in molti alimenti di origine animale (frattaglie) e vegetale (agrumi, fragole, meloni, pomodori, peperoni, cavoli, patate, spezie).
    Funzione: non del tutto chiara; la carenza (scorbuto) provoca emorragie delle gengive, delle labbra e del sottocute, lesioni ossee e dentali.
    Note: si degrada con la conservazione. La dose consigliata è di 60 mg al giorno.
    Vitamina H (biotina)
    Diffusione: è presente in molti alimenti di origine animale (fegato, latte, pesce) e vegetale (carote, lattuga, cavolfiori); la flora batterica ne sintetizza una notevole quantità.
    Funzione: pare sia coinvolta nella formazione di vari enzimi che fissano la CO2; la carenza provoca una profonda alterazione di tutti i metabolismi.
    Note: la dose consigliata è di 150 - 200 µg al giorno.

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    Vitamine liposolubili
    Vitamina A
    Diffusione: vegetali (carote, meloni, albicocche), fegato (soprattutto dei pesci), latte, formaggio, uova.
    Funzione: è indispensabile per la stabilità delle membrane. La carenza provoca lesioni di tutti gli epiteli (apparato respiratorio, digerente, renale, genitale, oculare); è inoltre compromessa la rigenerazione della rodopsina, il pigmento retinico che consente la visione notturna.
    Note: è instabile all'azione del calore, all'ossidazione e all'essiccamento. La dose consigliata è di 3000 U.I. al giorno. Può dare fenomeni di iperdosaggio.
    Vitamina D
    Diffusione: vegetali (sotto forma di precursore, attivabile dai raggi ultravioletti), fegato (soprattutto dei pesci), latte, formaggio, uova.
    Funzione: favorisce l'assorbimento del calcio ed aumenta la mineralizzazione dell'osso. La sua carenza può dar luogo al rachitismo.
    Note: è sensibile alla eccessiva esposizione ai raggi U.V. La dose consigliata è di 400 U.I. al giorno. Viene immagazzinata nel fegato, nel rene e nei polmoni. Può dare fenomeni di iperdosaggio (deposizione di calcio).
    Vitamina E (tocoferoli)
    Diffusione: diffusissima nei vegetali, soprattutto olio di germe di grano, arachidi, legumi, ortaggi.
    Funzione: pare sia in grado di limitare l'ossidazione dei lipidi e di altre vitamine.
    Note: viene depositata nel tessuto adiposo, nei muscoli, nelle surrenali, nell'ipofisi e nella placenta. Può dare fenomeni di iperdosaggio. La dose consigliata è di 8 - 10 mg al giorno.
    Vitamina K
    Diffusione: foglie verdi dei vegetali (spinaci, cavolo, legumi verdi, lattuga), fegato (soprattutto di maiale).
    Funzione: è necessaria per la sintesi di vari fattori della coagulazione (VII, IX, XI). La carenza provoca emorragie. Pare sia anche coinvolta nella sintesi di alcuni costituenti della catena respiratoria cellulare.
    Note: La dose consigliata è di 70 - 140 µg al giorno. Una quota consistente viene prodotta dalla flora batterica intestinale.

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